– Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

«Il sistema dell’arte africana oggi è molto più forte rispetto a quando mi muovevo io a Bamako. Ciò nonostante mi ha colpito molto come tutto ciò interessi poco a Mohamed Keita: malgrado queste opportunità e questi vincoli potrebbero favorirlo, lui, con il solito sorriso sulle labbra, dice «non mi interessa» e decide serenamente di andare avanti per la sua strada, ancora una volta fuori dalle cornici.

Per questa sua libertà, davvero, mi ricorda Seydou Keita e Malick Sidibé che ai loro tempi facevano questo lavoro liberi da qualsiasi sovrastruttura, solo per l’esigenza e il piacere di farlo.»

Estratto dal libro “KENE – Mohamed Keita”